La guerra dell’avorio

avorio

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L’annuncio arriva dal Kenyan wildlife service, che non può far altro che dichiararsi sgomento e triste per la perdita non solo di un bellissimo esemplare di elefante, ma anche di un amico: “Riposa in pace amico, ci mancherai”.

Ed è proprio così che le statistiche sulla presenza del più grande mammifero terrestre si rifanno vedere, preoccupanti come non mai; gli elefanti sono ad elevato rischio di estinzione, sono tra le specie protette più in pericolo per l’elevata richiesta di avorio, sembrano essere sempre più “ricercati” dai bracconieri, che come in questo caso, si sono dimostrati disposti ad esporsi per raggiungere il loro scopo. Satao era un elefante conosciuto, risiedeva in una riserva, e il fatto che chi lo ha cacciato si sia esposto fino a questo punto, conferma il fatto che abbiano bisogno di maggiore protezione: «Questa scomparsa sottolinea l’organizzazione in un comunicato – avviene in un contesto in cui la caccia di questi animali è aumentata».

elefante

Anche il turismo ne soffrirà molto, secondo quello che ha dichiarato Paula Kahumbu, che lavora in Kenya con l’organizzazione no profit WildlifeDirect. Satao era molto amato e persone da varie parti del mondo accorrevano per vederlo da vicino.

Bisogna fermare il bracconaggio, la forma più bassa di business che ci sia; le zanne stanno bene solo agli elefanti, non sono tavolini da caffè o oggetti di ornamento. La natura li ha muniti di zanne, ci sarà un perché.

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