Un altro grande se ne va: è morto Lucio Dalla

E’ morto un altro grande della musica italiana. Lucio Dalla se ne andato mentre era in Svizzera, a Montreux, per una serie di concerti, colpito da un infarto. Un cantautore che ha fatto la storia della musica italiana degli anni 80 e degli anni 90. Chi non ricorda le sue più famose canzoni di sempre? Sembra ancora ieri quando alla radio lanciavano il tormentone musicale “attenti al lupo” oppure “L’anno che verrà“.

Un cantante ed un’artista unico come pochi, capace di esprimere un concetto musicale di canzone tutto suo. Parole semplici, ma che arrivano direttamente al cuore di chi le ascolta. Lucio Dalla non solo era un cantante molto estroso e particolare, ma era anche molto duttile per quanto riguarda i concerti live. Infatti viene ricordato come uno che improvvisava molto e quindi i fan più legati alle versioni standard da disco rimanevano un po’ straniti da tutto questo. D’altronde si sa, ogni cantante ha il suo modo di esprimere emozioni attraverso le proprie creazioni musicali, e lui come un vero artista ribelle è sempre risucito ad essere poliedrico e mai banale.

Se c’e’ una cosa che dobbiamo riconoscere a Lucio Dalla è proprio il suo stile di musica eterno, ancora oggi orecchiabile e pieno di brio. Ieri mattina Lucio si è spento.

Si è svegliato, ha fatto colazione e poi il malore che ha stroncato il grande Tour europeo, che diceva era felicissimo quanto incuriosito di intraprendere. Il Tour era iniziato il 27 febbraio e avrebbe dovuto coinvolgere Svizzera Francia e Germania.

Era apparso solo due settimane fa sul palco di Sanremo con Pierdavide Carone affermando: “Il peggior Sanremo di sempre”, non tanto per l’ esclusione della sua canzone, ma per lo spazio tolto ai cantanti da Adriano Celentano; una critica per amore della musica che andava oltre la grande amicizia con Morandi.

Veniamo al suo percorso biografico:

Nasce come musicista jazz, e poi si scopre poi autore dei testi delle sue canzoni nella fase matura; nel mentre dall’ esperienza jazz nasce la passione per gli strumenti e durante le sue interpretazioni suona come clarinettista, sassofonista, e tastierista.

La sua musica ha attraversato numerosi generi, dal ritmo beat musicale, fino alla canzone d’autore, che tocca i confini della lirica e del sentimentalismo italiano.

Inizia ad entrare nei cuori di tutti nel 1977 con Come è profondo il mare e altri pezzi come Quale allegria e Disperato erotico stomp.

Come è profondo il mare è seguito da un disco che riceve ancora più successo nel 1979, Lucio Dalla (con Anna e Marco, L’ultima luna, L’anno che verrà), si ripete un anno dopo, nel 1980, con Dalla (Futura, Cara, Balla balla ballerino).

Intanto il brano, Caruso, regalerà nuovamente a Dalla un successo incredibile e apparirà come il grande riscatto della tradizione lirica e cantautorale italina.

Collabora con Francesco De Gregori e intraprende con lui il Tour Banana Republic, che riempie nel 1979 gli stadi di tutta Italia. Nel 2010, a trent’anni da Banana Republic, si ritrovano e collaborano per vari concerti sotto il nome di Work in progress.

Nel 1988 arriva una nuova, esperienza ossia Dalla/Morandi; risulterà una grande combinazione e sancisce il passaggio definitivo dell’ artista verso la “canzone d’ autore”

Degli anni novanta i vanno ricordati tra i tanti il successo del singolo Attenti al lupo scritto da Ron, Ciao del 1999, interpretazione critica della guerra in Kosovo.

Resterà forse anche un po’ sua l’ interpretazione della canzone Nanì cui si era prestato in fase di produzione, cantante e nell’ insolita veste di direttore d’ orchestra, nell’ ultimo Sanremo.

Ci piacerà ricordarlo così: a dirigere. Dalla, il cantautore che ha stupito tutti con genialità e naturalezza, che non amava l’ apparenza quanto la bellezza della musica, da ricercare anche nelle note a piè di pagina della vita quotidiana.

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