Severn Suzuki: 6 Minuti che zittirono il Mondo

Nel 1992, Severn Suzuki, una ragazzina di soli 12 anni, con la sua dolce ingenuità, alla conferenza “Vertice della terra”, è riuscita a commuovere con le sue parole e zittire per 6 minuti i delegati dell’ONU. Questa ragazzina parla dei problemi che vi sono nel mondo, bambini che muoiono di fame, animali in via d’estinsione uccisi e che non hanno più dimora, dell’aria inquinata da sostanze chimiche, invitando così il governo degli Stati Initi a cambiare modo di agire.
Si, una ragazzina di 12 anni, che invece di fare tutto ciò che fanno le altre persone alla sua tenera età, lei pensava già avanti, immaginando una prospettiva alquanto sconcertante per il suo ( e dei suoi figli, nipoti etc.. ) mondo futuro.

“Salve, sono Servern Suzuki, e parlo a nome della E.C.O ( Enviromendal Children Organization ), siamo un gruppo di ragazzi di 12 e 13 anni, e cerchiamo di fare la nostra parte: Vanessa Suttie, Morgan Geisler e Michelle Quaigg. Abbiamo raccolto i nostri soldi per venire in questo posto distante 5000 miglia, per dire alle nazioni unite che devono cambiare il loro modo di agire.

Venendo a parlare quì non ho un programma nascosto, sto solo lottando per il mio futuro! Perdere il mio futuro non è come perdere un’elezione o alcuni punti sul mercato azionario. Sono quì per parlare a nome delle mie generazioni future, sono quì per parlare a nome dei bambini che stanno morendo di fame in tutto il pianeta, le cui grida restano inascoltate, sono quì per parlare del numero infinito di animali che stanno morendo nel pianeta perchè non hanno più alcun posto dove andare.

Ho paura di uscire al sole perchè ci sono i buchi nell’ozono, ho paura di respirare l’aria perchè non so quali sostanze chimiche contenga. Ero abituata a pescare a Vancouver, la mia città, con mio padre, ma solo alcuni anni fa abbiamo trovato un pesce pieno di tumori. E ora sentiamo parlare di animali e piante che si estinguono, che ogni giorno svaniscono per sempre.

Nella mia vita ho sognato di vedere grandi mandrie di animali selvatici, giungle e foreste pluviali piene di uccelli e farfalle, ma ora mi chiedo se i miei figli potranno vedere tutto questo. Quando avevate la mia età, vi preouccupavate forse di queste cose? Tutto ciò sta accadendo sotto i nostri occhi e nonostante questo, noi continuiamo ad agire come se avessimo a disposizione tutto il tempo che vogliamo e tutte le soluzioni.

Io sono una bambina, e non ho tutte le soluzioni e mi chiedo se siete coscenti del fatto che non le avete neppure voi. Non sapete come riparare i buchi dell’ozono, non sapete come riportare indietro i salmoni di un fiume inquinato, non sapete come far ritornare in vita una specie di animale estinta, non potete fare tornare le foreste che un tempo crescevano dove ora c’è il deserto: se non sapete come riparare tutto questo, per favore smettete di distruggerlo.

Quì siete presenti in veste di delegati del vostro governo, di uomini d’affari, di amministratori di organizzazioni, di giornalisti o politici, ma in verità siete padri e madri, fratelli e sorelli, zii e zie, e tutti siete anche figli! Io sono solo una bambina ma so che siamo tutti parte di una famiglia che conta 5 miliardi di persone, per la verità una famiglia con 30 milioni di specie. E nessun governo, nessuna frontiera, potrà cambiare questa realtà. Io sono solo una bambina, ma so che dovremmo tenerci tutti per mano ed agire insieme come un solo mondo, che ha un solo scopo!

La mia rabbia non mi acceca, e la mia paura non mi impedisce di dire quello che provo. Nel mio paese produciamo così tanti rifiuti..compriamo e buttiamo via e tuttavia i paesi del nord non condividono con i bisognosi anche se possiedono più del necessario, abbiamo paura di condividere, abbiamo paura di dare via un pò della nostra ricchezza. In Canada, viviamo una vita privilegiata, siamo ricchi di cibo, acqua e case, abbiamo orologi, biciclette computer e tv e la lista potrebbe andare avanti per due giorni.

Due giorni fa, quì in Brasile, siamo rimasti scioccati mentre trascorrevamo un pò di tempo con i bambini di strada e questo è ciò che ci ha detto uno dei bambini: “Vorrei essere ricco e, se lo fossi, vorrei dare ai bambini di strada cibo, vestiti, medicine, una casa, amore e affetto!”. Se un bambino di strada che non possiede nulla è disposto a condividere, perchè noi che abbiamo tutto siamo ancora così avidi? Non posso smettere di pensare che quelli sono bambini ed hanno la mia stessa età, e che nascere in un paese o in un altro, faccia ancora tanta differenza!

Potrei essere un bambino in una favola a Rio, o un bambino che muore di fame in Somalia, o vittima di guerra in medio oriente o un mendicante in India. Io sono solo una bambina, ma so che se tutto il denaro speso in guerre fosse destinato a cercare soluzioni ambientali, per debellare la povertà o singoli accordi, che mondo meraviglioso sarebbe questa terra! A scuola, persino all’asilo, ci insegnate come ci si comporta al mondo. Ci insegnate a non litigare con gli altri, a risolvere i problemi, a rispettare gli altri, a rimettere a posto tutto il disordine che facciamo, a non ferire altre creature, a condivedere le cose e non essere avari.

Allora perchè proprio voi fate quello che ci dite di non fare? Perchè dimenticate il motivo di queste conferenze, ed il perchè le state facendo? Noi siamo i vostri figli, e voi state decidendo in quale mondo noi dovremo crescere. I genitori dovrebbero poter consolare i loro figli dicendo: “Tutto andrà a posto. Non è la fine del mondo, stiamo facendo del nostro meglio..”, ma non credo voi possiate dirci queste cose? Siamo davvero nella lista delle vostre priorità? Mio padre dice sempre che “Siamo ciò che facciamo, non ciò che diciamo!”. Ciò che voi state facendo mi fa piangere la notte, voi continuate a dire che ci amate, ma io vi lancio una sfida: Perfavore, fate che le vostre azioni, riflettano le vostre parole! Grazie.”

Oggi, Severn Suzuki ha 32 anni, portando avanti il suo pensiero fin da quando era in tenera età, si è laureata, ed ha collaborato con “The Skyfish Project”, un gruppo di esperti, che venne successivamente promosso al Summit Mondiale per lo Sviluppo Sostenibile di Johannesburg. Putroppo questo discorso è rimasto inosservato per molto tempo, per cui vi chiedo di condividere affinchè il messaggio sia ben chiaro a tutti. Le risorse del mondo non sono illimitate, un giorno finiranno e non sapremo come fare.

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