Brindisi: l’attentatore non era solo , ma qualcosa ancora non torna

Pare un mistero senza fine, uno di quei casi la cui incognita non la si finisce mai di comprendere del tutto.

La prima ipotesi : è la SCR.

Poi il cambio di rotta: attentatore isolato.

Dopo di che il ritorno sui propri passi : è di nuovo la Sacra corona.

Adesso a quanto pare a far detonare l’ordigno esplosivo davanti l’istituto professionale Morvillo Falcone di Brindisi erano in due.

Il Gip del tribunale di Lecce ha parlato di un presunto complice, confermato a quanto sembra anche da un testimone: l’uomo dovrebbe essere sul metro e ottanta con un naso pronunciato. È stato lui a trascinare il cassonetto davanti l’entrata della scuola prima che Melissa perdesse la vita.

Non finisce qui, il preside dell’istituto è stato sospeso dal proprio incarico per comportamento non consono, 40 giorni prima dell’esplosione aveva fatto mettere nel suo ufficio una porta blindata .

È stato lo stesso preside, con il chiodo fisso della puntualità, ad arrivare in ritardo quella infausta mattina perché doveva fare gasolio.

Si era poi lasciato andare a dichiarazioni piuttosto precise con i giornalisti: «Entro 48 ore lo prenderanno».

E poi: «È un botto preparato da mani esperte».

Possibile che gli attentatori siano allora almeno in tre? E’ davvero da escludere che abbiano agito per conto di altre associazioni?

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