Viaggi eco e viaggiatori ethically-correct

viaggi eco

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Viaggiare come necessità

oggigiorno il viaggio non è più semplice svago. Da quando Thomas Cook organizzò i primi viaggi turistici organizzati, e questo stesso termine trovò il suo primo utilizzo, il mondo del trasporto, dell’ospitalità e dell’intrattenimento ha fatto passi da gigante.

La maggior parte di noi può dire di essere stato in vacanza almeno una volta nella vita, molti credono che lo spostamento sia più del semplice raggiungere un punto B da un punto A e altrettanti sono stati costretti almeno una volta a muoversi per necessità di studio o di lavoro. Si perché mettiamo in chiaro una cosa: viaggiare non è qui inteso semplicemente come turismo, ma ogni tipo di movimento che ci troviamo a compiere nello spazio che ci circonda.

Fast travel: il consumo del viaggio in breve tempo è una fonte di stress

Come già anticipato nell’introduzione, sappiamo bene che il modo di viaggiare e i mezzi per compiere questa azione, sono largamente cambiati sia nel campo del turismo (che possiamo differenziare tra culturale, balneare, montano, mondano) sia nel campo del lavoro, dando vita al termine tanto di moda in questo millennio: business trip.

 Tutto ciò ha condotto a uno sviluppo veloce e spaventoso dell’industria turistica che sta dietro a tutto questo; il mutamento sociale, dall’inizio del ‘900, ha condotto a una presa di coscienza. Lo sviluppo delle reti di trasporto, l’invenzione di nuovi sistemi per servire un pubblico sempre più esigente di scoprire un mondo che non è mai sembrato così a un palmo da noi. Aeroplani, treni super veloci e navi da crociera sono un vero e proprio simbolo del boom economico e tecnologico che abbiamo vissuto.

Lo spostamento delle masse dal centro città alla provincia ha portato al necessario incremento delle reti prima ferroviarie, delle autostrade e delle tangenziali in seguito. Già con la Rivoluzione industriale siamo stati abituati a questo tipo di fenomeno che è oggi la norma per il 90% dei lavoratori dei grandi e medi centri urbani dei grandi paesi industrializzati.

Quello che avrebbe dovuto rappresentare il baluardo del rispetto per la natura, la gioia della scoperta e il modo di allontanarsi dal caos dello stile di vita moderno, è invece diventato la prima fonte di stress a sentire i viaggiatori medi di oggi.

Questa postura tutta sbagliata quanto moderna, è frutto del nostro modo di vedere oggi: fino al secolo scorso era infatti impossibile solo immaginare il concetto di viaggio low cost, o last minute.

Ora questo è non solo possibile, ma un trend che si sta rivelando spesso nocivo per i viaggiatori e per l’ambiente, oltre che per i lavoratori del settore dell’ospitalità e dell’intrattenimento. Spesso i turisti sono disinteressati al patrimonio del posto che visitano, vogliono piuttosto svagarsi e fare qualcosa di diverso dal solito, ma non troppo. Le catene di fast food e i grandi alberghi standardizzati in tutto il mondo la fanno da padroni in questo panorama.

vaticano

Si è perso il gusto di scoprire gli angoli sperduti del nostro pianeta, delle nostre città. Mappe, Apps sul cellulare fanno tutto per noi, rubandoci il piacere del perdersi, del gustare un piatto tipico di un ristorantino gestito da piccoli imprenditori o da lavoratori del settore primario.

Viaggi Eco: l’ Ethical travel e lo slow travel sono due modi alternativi di viaggiare

La consapevolezza di questo fenomeno ha portato alla nascita di alcuni “movimenti alternativi” e controcorrente : slow travel ethical travel.  La prima etichetta, coniata intorno al 2011, sta a rappresentare tutti quei viaggiatori che se la prendono con calma, letteralmente. Spesso i turisti visitano nuove città e nuovi paesi di fretta, in breve tempo, pur di non perdersi nessun must see e condensando la vacanza in un vorticoso insieme di foto, file estenuanti e nessun tipo di ricordo vero e proprio.

Proprio in opposizione a questo modo di intendere i viaggi, gli slow traveller affermano che osservando certi luoghi, assaporando certi cibi con la giusta lentezza, si possano provare emozioni e sensazioni più forti e durature. Un modo di scattare foto non solo con la nostra costosa macchina fotografica, ma anche con gli occhi e col cuore. Accompagnato a questo, lo slow food (simpatico antonimo di fast food) è un trend che molti credono sia destinato a restare; assaporare i cibi, non azzannarli.

slow food
Si lega bene a questo lento movimento di viaggiatori desiderosi di relax la definizione di ethical travellers: piccole sono le differenze, anzi quasi del tutto assenti. Il viaggiatore etico è colui che rispetta il luogo in cui arriva come se fosse casa sua, che vuole sostenere l’economia locale mangiando in ristoranti con prodotti a km 0, oppure pernottando in pensioni gestite da famiglie e piccoli imprenditori.

Viaggiare etico, godendosi il paesaggio e ciò che ci circonda senza essere costantemente con la nostra fotocamera in mano. Rilassandosi e lasciandosi dietro tutto ciò che ci lega alla vita urbana e caotica; molti legano a queste vacanze un periodo di detox-tecnologico, spengono lo smartphone e smettono di controllare ossessivamente la mail. Per pulirsi dentro e non sporcare ciò che ci circonda.

airone

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