Vacanze estive 2012: consigli per non essere truffati

Di seguito ecco a voi, turisti e non, dei consigli semplici per non esser abbindolati e truffati. Torna la stagione estiva che con sé porta turismo e una boccata d’aria nella realtà economica italiana ma attenzione ai conti di fine pasto!

Era il 2009 quando una giovane coppia proveniente dal Giappone pagava 695 Euro a fine pranzo in un ristorante di Roma. Naturalmente questa non è stata l’ultima né l’unica truffa che si sia verificata nel nostro territorio e proprio per questo riproponiamo quest’anno un decalogo anti truffa emesso dall’ Adiconsum che ha l’esatta funzione di permettere al commensale di digerire il pasto servitogli senza che, a fine portata, non si ritrovi lo stomaco sotto sopra.

Prima di tutto il menù: quante volte siamo entrati in un ristorante e il cameriere è arrivato al nostro tavolo dettandoci minuziosamente le portate del giorno omettendo unicamente il piccolo particolare del prezzo?
Se succede sappiate che ogni ristorante ha l’obbligo legislativo di possedere un menù cartaceo con i prezzi dei singoli piatti.

Servizio, coperto, pane, o altri costi, possono essere decisi liberamente dal ristoratore,che però devono essere riportati nel menù (fanno eccezione i ristoranti del Lazio, dove una legge regionale ne vieta l’addebito), in modo che il cliente possa essere a conoscenza del costo reale dell’intero pasto.

Sentitevi liberi di ordinare ciò che volete, il ristoratore è obbligato a servirvi anche un’unica portata se lo desiderate, la frase “mi dispiace, ma qui serviamo unicamente pasti completi” è una leggenda!
Il vino è da sempre un’attrattiva più che seducente per il consumatore, poco importa che sieda al tavolo per il pranzo o per la cena ma attenzione, per i prezzi consultare sempre la carta dei vini, anch’essa obbligatoria.
Per quanto possa esser gradita, non è mai obbligatoria la mancia e diffidate di chi afferma il contrario, anzi, chiedete sempre la ricevuta fiscale e per qualsiasi contestazione chiamate pure i vigili.

Potrebbe poi succedere che, nel bel mezzo di una passeggiata, veniate adescati da gentiluomini che vi propongono offerte gastronomiche luculliane. Nessuna sorpresa se il microonde si rivela sotto mentite spoglie di chef.
Diffidate poi dei menù fissi, c’è chi ha pagato una tovaglia (sì, una tovaglia) 15 Euro e del pane 10 Euro.
Sperando che questi consigli possano esservi d’aiuto e al contempo non necessari, è d’obbligo aggiungere che l’aumento dei prezzi dell’alta stagione, per quanto possa essere verità vissuta ormai abitudinariamente, crea una grave disaffezione di coloro che amano spendere le proprie vacanze in Italia, nuocendo inevitabilmente su tutte le realtà lavorative.

Il mangiar bene non deve essere per forza vincolato ad un rispettivo economico elevato, vi sono ancora ristoranti in cui il palato può riscoprire gioie che non svaniscono alla vista di un foglietto bianco.

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