Usa, bandito l’ovetto kinder

 

Di paradossi se ne sentono di tutti i tipi, questo viene direttamente dagli Stati Uniti e si tratta del ferreo divieto di importare, consumare e vendere il beneamato Ovetto Kider della Ferrero. Non stiamo parlando nè di droga nè tanto meno di armi, ma di un dolciume che dal 1973 è stato tanto amato dai più piccoli e, diciamocelo, anche dai più grandi. Secondo una legge risalente al 1938 alle aziende sarebbe stata vietata la vendita di dolciumi contenenti parti non commestibili, nonostante nell’ovetto kinder la sorpresa sia ben distinguibile dal cioccolato, nuovamente, nel 2009 la Us Customs and Border Protection (Cbp, ufficio delle dogane degli Stati Uniti di America) e la Food and drug adminstration (Fda) si occupano di tenere lontano l’ovetto dal territorio degli States:

«Nel 2010 abbiamo sequestrato 25mila ovetti in 1.700 diverse occasioni: a parte alcune operazioni contro importatori paralleli e non autorizzati, nella maggior parte dei casi si è trattato di ritrovamenti nei bagagli di privati cittadini o in pacchetti postali».

Alla dogana degli Usa è meglio dunque arrivare puliti, senza ovetti nelle valigie, o si farà la fine di tanti ingenui americani che alla vigilia delle festività pasquali, al ritorno da un viaggio in Europa, sono stati multati con un ammenda di ben 300 dollari.

Ma perché proprio l’ovetto kinder?

La recente  legge non è stata  introdotta o pensata per «proteggere i bambini», visto che la legge americana è in realtà molto permissiva con i giochi pericolosi, ma deriva dalla regolamentazione dei prodotti alimentari, che risale al 1938. La sicurezza dei bambini viene comunque spesso citata per giustificare la proibizione. Dunque non ragioni legate alla salute dei più piccoli – cosa che pare tristemente logica in un paese dove il junk food e  cibi ipercalorici fanno parte della quotidiana alimentazione della popolazione- bensì ad una legge sul commercio alimentare.

Riguardo al pericolo di soffocamento per l’ingerimento delle piccole sorpese-giocattolo/contenitori da parte dei bambini la Ferrero ha preso provvedimenti aumentando le misure di sicurezza nella realizzazione dell’ovetto: riducendo al minimo il numero dei pezzi da assemblare e aumentandone le dimensioni; evitando l’uso di componenti rotondi o ovoidali; escludendo l’utilizzo del colore marrone per le parti in plastica così da evitare che siano scambiate per cioccolato. Per la grande multinazionale perdere un cliente come gli Usa comporterebbe un crollo delle entrate notevole. Ma sembra che non siano solo gli States a ostacolare la vendita degli ovetti kinder, infatti dal 2011 il provvedimento è stato proposto all’Unione europea che però ancora non ha considerato a pieno la questione, recentemente però la Francia ha avviato una serie di provvedimenti in campo alimentare che anticiperebbero il definitivo divieto.

Come ogni prodotto illegale che si rispetti, la vendita dell’ovetto kinder a nero già dilaga negli States, infatti si possono trovare piccoli negozietti nascosti in vie poco conosciute dove per due dollari si può acquistare il prelibato dolcetto.

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