Nasce il primo social network dei seni

Sensibilizziamo! Siamo così sensibilizzati a tutto, che in fondo è stato ottenuto l’obiettivo contrario, poiché siamo assuefatti a tutto, niente ci impressiona e niente ci smuove. Bisogna sensibilizzare l’opinione pubblica al rispetto dei diritti civili, alla protezione degli animali, alla salvaguardia dell’ambiente, al consumo di frutta e verdura, al rispetto delle norme di sicurezza, alla donazione in favore della ricerca, al risparmio energetico, a fare la raccolta differenziata, al rispetto del codice della strada, a comprare prodotti biologici, a votare, a non consumare alcool e droga, a fare sesso protetto oppure a non farlo proprio, a pagare il biglietto del bus e potremmo andare avanti infinitamente elencando tutto ciò che è oggetto di sensibilizzazione e di lucro.

Come ultimo, bisogna citare forse la sensibilizzazione che più ci interessa, quella alla prevenzione delle malattie. Siamo senza dubbio sensibilizzati, sappiamo piangere per un cagnolino ferito e per i pinguini affamati, sappiamo usare le migliori parole di conforto per i bambini malati e sappiamo provare pietà per chi ha l’AIDS. Le campagne di sensibilizzazione proliferano ovunque, negli uffici pubblici, a scuola, nelle chiese, in televisione, nei social network, è impossibile non essere sensibilizzati!

Tra le molte iniziative nate di recente ha colpito molto l’attenzione proprio dei social network , e in verità anche la mia, quella di Julien Glt e Lionel Pourtau che per sensibilizzare le donne sulla prevenzione del tumore al seno hanno invitato le donne a pubblicare e condividere in rete una fotografia del proprio seno. Lo slogan della campagna recita “Mostrare il seno online va bene, ma mostrarlo al medico è meglio”, è stato aperto un sito (Boobstagram.fr ) e un profilo sui maggiori social network per raccogliere le foto di tutte quelle donne che hanno deciso di pubblicare la foto del proprio seno per una buona causa. Che paladine della salute!

Nessuno mette in dubbio quanto sia importante sensibilizzare all’argomento,considerato soprattutto che il tumore al seno rappresenta ben il 25 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne, ma c’era bisogno di creare un sito porno per ciò? Nel sito sono proliferate solo foto di seni grandi,giovani , floridi, sexy e ammiccanti, il 99% delle foto sono state postate più per catturare l’attenzione del pubblico maschile e per avere un minuto di celebrità che per dare un contributo intellettuale alla faccenda.

Nel sito non si trova nessuna informazione sull’importanza dell’autopalpazione, nessun riferimento all’importanza della diagnosi precoce, nessuna statistica, nessuna storia clinica, nessun parere medico, nessuna informazione sulle cure o sulle ricerche mediche e scientifiche attuali. Sono stati scritti anche molti commenti maschili sul sito, su facebook e su twitter che spesso cadono nel cattivo gusto e nella volgarità gratuita, commenti di uomini francesi, italiani, spagnoli e inglesi perché il cattivo gusto non ha patria. Negli anni ’90 facevano scalpore gli spot pubblicitari contro l’AIDS, erano considerati da molti troppo “espliciti” e “allarmistici”, adesso un sito come questo ha 10mila followers su twitter , riceve il plauso di quelle stesse donne che dovrebbero sentirsi offese e prese in giro da una campagna di tal genere.

Qualcuno avrebbe dovuto dire agli ideatori della campagna che il tumore al seno è una malattia e forse proprio in rispetto a chi ha vissuto o sta vivendo sulla propria pelle un’esperienza così difficile era meglio avere la decenza di non allestire uno spettacolo di quel genere che può solo scuotere qualche perversione maschile.

Forse qualcuno dirà che dietro alle critiche c’è bigottismo e invidia, ma è curioso che a nessuno ancora sia venuto in mente di creare un sito dove mostrare le foto di membri maschili per sensibilizzare alla prevenzione tumore della prostata. Forse un membro maschile è più scandaloso di un paio di tette? E per il carcinoma al testicolo?

Nessuno che posta la foto dei propri testicoli? La realtà è che spesso sono le stesse donne a fomentare il sessismo rendendosi complici di un sistema creato a misura d’uomo, la realtà è che siamo così sensibilizzati che forse solo il nudo e la volgarità riescono a catturare la nostra attenzione, ma la verità forse più scomoda è che con le lacrime e con la pietà non si è mai risolto niente e capire ciò sarebbe davvero un passo in avanti per tutti.

Per equilibrio propongo io qualcosa, propongo una nuova campagna di sensibilizzazione con uno slogan, uno slogan di quelli bomba:“Non sensibilizzatevi e non piangete, c’avete finito i fazzoletti, adesso informatevi!” E proprio al riguardo invito le ragazze, le donne, le madri,le figlie, le belle e le brutte, le timide e le estroverse a visitare ( http://www.airc.it/tumori/tumore-al-seno.asp e http://www.tumorealseno.it ) non per commuoversi leggendo qualche storia strappa lacrima, non per sensibilizzarsi, non per vedere sexy seni esibiti, ma solo per informarsi e per essere un po’ più consapevoli.

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