Mai voluto un leone come animale da compagnia? Allo zoo di Lujan si può

zoo di Lujan

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Anti-zoo

Gli zoo sono un brutto posto dal punto di vista di molte persone; molti sono convinti, come la sottoscritta, che la peggior cattiveria che si possa fare ad un essere vivente è quella di chiuderlo in gabbia, precludendogli la più piccola iniziativa. Garantire il cibo e un tetto sulla testa in caso di pioggia non implica garantire la felicità e la salute di un animale nato per correre libro e sdraiarsi al sole.

L’imposizione di regole, gabbie reali e mentali è tutta frutto della mente umana, che ha voluto imporre norme poi passate alla storia come “viver civile” che non hanno fatto altro che reprimere la libertà. Perché l’uomo è una specie umana e come tale ha bisogno di spazio, di aria e di libertà dalle catene reali e immaginarie. Queste non sono teorie nuove, il mito del buon selvaggio elaborato da J.J.Rousseau parlava proprio di questo, che con la nascita del concetto di società si sono create le imposizioni e gli obblighi.
Questo gli animali non l’hanno mai fatto, tra di loro o con altre specie, ma ci ha pensato l’uomo ad imporre dei vincoli che loro nemmeno immaginerebbero.

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Lo zoo di Lujan: quando una tigre è un pet per uno scatto di foto

Dopo questa lunga parentesi -sfogo sulla società e le sue regole- torniamo ad analizzare il concetto di zoo e più da vicino parliamo di un luogo in particolare di cui raramente si sente parlare e noto a ben pochi: lo zoo di Lujan.
Lujan è una località dell’Argentina, quindi probabilmente meta di molti turisti, dato che il paese ha molto da offrire sotto tantissimi punti di vista; è proprio qui, in questo zoo, che si può assistere ad una pratica più unica che rara: gli animali lì tenuti sono come dei veri e propri “pet”, animali da compagnia.

Ma scendiamo più nei particolari. In questo zoo, pagando la modica cifra di 5 pesos si può accedere (anche accompagnati dai propri animali domestici) al parco, popolato da esemplari delle più svariate specie esotiche, dai leoni alle tigri, dagli elefanti agli orsi bruni, chiusi in delle gabbie che però in realtà chiuse non sono: infatti la stranezza sta proprio qui, con l’aggiunta di poco denaro si può avere la possibilità di entrare nelle gabbie, giocare e nutrire gli animali.

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Ci sono foto che mostrano ragazzi che cavalcano leoni tristi e sfiniti, ragazze che abbracciano orsi enormi e persone che coccolano cuccioli di tigre come fossero gattini. La cosa che qui non se ne senta parlare molto non vuol dire nulla: moltissimi turisti pare visitino Lujan ogni anno e si rechino nello zoo, attrazione molto amata ed economica, dove intere famiglie collezionano foto ricordo del tutto particolari.
Naturalmente questa iniziativa che può sembrare quasi divertente ed un modo facile di avvicinare animali che tutti in fondo sogniamo di vedere almeno una volta nella vita, ha un’altra faccia della medaglia sporca e pericolosa, di cui tutti dovrebbero essere consapevoli.

Il lato negativo

Dal punto di vista degli animali, questo zoo non fa altro che nuocere agli esemplari che vi si trovano a vivere; molti testimoni hanno infatti dichiarato che gli animali sono in evidente stato di stress e nervosismo, sono chiaramente sotto sedativi e seguono un regime alimentare molto particolare e che li porta ad essere sempre pieni (in modo che si possano scongiurare le aggressioni per fame).

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Dall’altra parte invece, dal punto di vista della sicurezza per i visitatori, sono in molti ad aver espresso il loro disappunto e la loro preoccupazione. La Born Free Foundation ha apertamente sconsigliato sui suoi siti di visitare il parco zoologico, in quanto il rischio di incidenti è altissimo. E c’è addirittura chi vocifera che i custodi del parco siano stati pagati per mantenere il silenzio riguardo ad incidenti già accaduti a discapito di visitatori.

Per ora questo resta uno dei pochissimi (per fortuna) zoo dove sia possibile una cosa del genere, e quindi un’attrazione ancora troppo allettante per chi il turismo responsabile lo vede ancora come il turismo noioso e per chi il viaggio non è arricchimento culturale che porta alla consapevole salvaguardia del nuovo mondo che si visita, ma solo un piacevole ed inconsapevole diversivo, privo di prudenza e rispetto.

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