L’italia trema ancora: si tenta di ripristinare il servizio farmaceutico, intanto si parla di paese a forte rischio

“Perché non dare un superbonus per chi ristruttura la casa con sistemi antisismici? Così Bruno Vespa incalza il Ministro Clini. Non si fa attendere la risposta. “ La riqualificazione delle strutture daneggiate sarà premiata.Per chi aiuta nella prevenzione ci saranno molti bonus. Tutto questo è già in programma da parte del governo Monti.Sono incentivi che aggiungono valore alle entrate. Dobbiamo attrezzarci per evitare altre tragedie e essere al passo con i tempi.”

La solidarietà intanto,è partita da parte degli italiani con la stessa forza dimostrata per altre tragedie.Nei paesi colpiti piu’ gravemente dal sisma sono arrivate sei farmacie mobili per iniziativa di Federfarma e dell’Ordine dei Farmacisti. L’Agifar Emilia Romagna ha avviato un’iniziativa di solidarietà in favore delle popolazioni delle città emiliane colpite dal sisma. Ci si chiede come mai i fabbricati dove lavoravano gli operai morti nella prima e nella seconda scossa siano crollati così. Come mai in una zona non considerata così a rischio,è avvenuta una tragedia così profonda? Le domande sono molte ma per ora nessuna,se non poche,risposte.

Intanto in rete partono i primi dati sul sisma: è stata creata infatti una piattaforma online per la condivisione dei dati tecnici sul sisma a disposizione della comunità scientifica e delle istituzioni. Il portale è stato realizzato dalla Fondazione Eucentre di Pavia.

Quello che più preoccupa è far ripartire,in poco tempo,il commercio e le aziende delle città colpite.”Tutto ciò si ripercuote non solo su di noi,ma anche sulla già devastata economia nazionale. Dobbiamo fare in fretta.”- così molti sindaci delle città colpite,i quali hanno lanciato l’sos al governo.Sono 5mila i posti a richio.

«Sono tutti fermi – ha raccontato l’assessore ai Lavori pubblici di Sant’Agostino, Filippo Marvelli -la situazione è molto seria, ci sono imprese che senza aiuti concreti e immediati rischiano di non potere più aprire i battenti». Nella cittadina ferrarese sono attualmente «una decina le aziende colpite dai maggiori disagi ma, in linea di massima, sono tutti fermi.

Prima ci preoccupiamo di verificare l’agibilità delle abitazioni e poi guarderemo alle imprese» e «ci preoccupiamo anche per gli imprenditori che sono vogliosi di rientrare subito in azienda per verificare le condizioni. Capisco che chi ha un’impresa di famiglia voglia rientrare ma oggi può essere rischioso, vedremo nei prossimi giorni».

Un danno da 200mld di euro,che colpisce l’agricoltura,l’allevamento e le aziende manifatturiere. Domani il consiglio dei Ministri per l’eventuale e sperato rinvio del pagamento delle tasse,tributi e contributi da parte delle popolazioni colpite.

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