Grecia: gli scavi archeologici ricoperti per mancanza di fondi

Quello che sta accadendo in Grecia conferma la triste tesi che la cultura e i beni culturali, pur essendo parte del partimonio di un paese, sono i primi ad rimetterci quando è in gioco una crisi finanziaria. I templi e le bellezze della Grecia antica rappresentano la punta d’onore della culla del mito degli dei olimpi, eppure Michalis Tiverios, professore dell’Università Aristotelio di Salonicco, ha preso la decisione di ricoprire i recenti scavi della metropolitana dell’antica Tessalonica. Mancavano i fondi.

Treviros aveva scoperto due anni fa una basilica dell’era cristiana prima d’allora mai rinvenuta. Un tesoro del genere avrebbe bisogno di protezione, cure e restaurazioni che lo Stato greco non potrebbe supportare in un momento di crisi finanziaria come questo. Treviros ha convinto il ministero della Cutura greco a ricoprire gli scavi da lui recentemente iniziati, Madre Terra è la migliore protettrice delle nostre antichità» ha esordito il Professore nell’intervista al giornale Ta Nea, ironizzando sulla precaria situazione del suo paese; ha in oltre aggiunto con sarcasmo:«Lasciamo le antichità nella terra perchè siano scoperte dagli archeologi del 10mila A.D. Quando i greci e i loro politici mostreranno forse più rispetto per la loro storia».
Gli scavi archeologici sono stati dunque ricoperti per evitare danni da parte degli agenti atmosferici, ma i peggiori nemici dei reperti del passanto, oltre al tempo, sono i ladri di tombe. Lasciare incustoditi siti archeologici mette a rischio la storia del paese, la tradizione, infatti i reperti sono facile prede.

«Non siamo stati capaci di compiere scavi nel 2011. Quest’estate abbiamo trovato dieci buche che non erano nostre. Forse erano dei colleghì, dei tombaroli» questo è quanto ha ammesso il responsabile di un importante sito nel nord della Grecia, Pavlos Chrysostomou, che in questo momento sta monitorando un sito di venti ettari a Pella, la capitale macedone che ospitò Alessandro Magno.

Sfortunatamente non stupisce la rassegnata decisione del ministero della Cultura, una rinuncia alla cultura è una rinuncia al futuro di un paese. Inoltre, dopo le dimissioni dell ex Ministro Pavlos Geroulanos a seguito di una rapina al Museo Archeologico di Olimpia, ci rendiamo conto di quanto i beni di un paese subiscano le dure conseguenze del default economico. Se tutti devono pagare le conseguenze di un momento di crisi, nemmeno la cultura viene risparmiata:il fatto che i siti siano lasciati alla loro sorte, nelle mani dei tombaroli, lascia presagire un triste futuro per le rinomate bellezze greche.

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