Bp patteggia 7,8 miliardi per il disastro ambientale

Era il 20 aprile del 2010 quando la piattaforma Deepwater Horizon della compagnia inglese British Petroleum iniziò, dopo una violenta esplosione, a perdere petrolio nel Golfo del Messico.

Nell’esplosione morirono subito 11 persone, enormi furono (e sono ancora) i danni per fauna, flora e per le spiagge. La piattaforma continuò a versare petrolio in mare fino al 4 agosto del 2010. Ad oggi è considerato il disastro ambientale più grande della storia degli Stati Uniti d’America. La compagnia del petrolio è andato sotto processo e si è formata una class action di 116 mila tra persone e aziende nel Golfo del Messico che chiedono il pagamento dei danni.

Il presidente degli Usa Barack Obama, che tiene in piedi la causa del governo contro la Bp, spinge per la cancellazione dei 4 miliardi dei sussidi che le compagnie del petrolio continuano a ricevere. Polemiche dei repubblicani, in maggioranza alla Camera, che bloccano l’emendamento presentato da Obama al Congresso e definiscono il presidente “un irresponsabile”.

Recentemente la Bp ha dichiarato di aver trovato un accordo con le vittime della tragedia, causata dall’incompetenza della compagnia, che per motivi economici non ha provveduto al restauro della piattaforma. L’accordo è un patteggiamento di 7,8 miliardi di dollari, anche se la Bp non precisa ancora quale sarà la somma finale che effettivamente verserà.

Il gigante del petrolio si è difeso dicendo di aver già pagato 8 miliardi per tacitare i primi danni e altri 14 miliardi per chiudere la prima falla dopo l’esplosione. Ken Feinberg, l’avvocato che aveva gestito il fondo per le vittime dell’11 settembre e che adesso Obama ha nominato per dirigere i 20 miliardi di dollari che la Bp ha lasciato in pegno alla Casa Bianca, ha definito l’accordo “una buona notizia”. Nell’accordo che la compagnia a trovato con le vittime è prevista, oltre agli indennizzi, la copertura delle spese sanitarie legate al disastro per altri 21 anni. La Bp però lascia fuori dall’intesa il governo federale e gli Stati colpiti dal disastro.

L’Amministrazione di Obama intende chiedere miliardi di dollari alla compagnia attraverso multe ambientali. Inoltre il Dipartimento di giustizia ha aperto un’inchiesta contro la Bp, riconosciuta responsabile della mancanza di sicurezza della struttura e della cattiva (per non dire pessima) gestione dell’emergenza. Eric Holder, segretario alla Giustizia, ha espresso con fermezza le intenzioni del governo: “andiamo fino al processo”, ha detto.

Ma il procedimento penale contro una grande compagnia non è mai cosa facile, e si preannuncia infatti lungo e dagli esiti incerti.

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